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Sciatalgia, come riconoscerla

Il dolore radicolare (come la sciatica) è un problema comune che si vede spesso nello studio del fisioterapista, ma cos’è di preciso?

Definizione e presentazione

Il dolore radicolare è causato dall’infiammazione e/o dalla compressione delle radici nervose lombosacrali (L4-S1). La disfunzione nervosa si presenta con parestesia (formicolio), dolore, iperalgesia (abbassamento della soglia del dolore), allodinia ( alterazione della sensibilitá), iperreflessia e /o spasmi muscolari. Il dolore si presenta spesso nel gluteo, viaggiando lungo la gamba e sotto il ginocchio.

Come viene diagnosticata la sciatica?

Una diagnosi di sciatica si basa sulla presentazione clinica, che coinvolge i sintomi soggettivi del paziente e i risultati dell’esame obiettivo. Non esiste un test specifico per la sciatica, ma una combinazione di risultati positivi all’esame aumenta la probabilità. L’imaging (risonanza) è raramente necessario per fare una diagnosi a meno che non si sospetti una patologia più grave o se il paziente non ha risposto alla gestione conservativa come previsto.

I segni e i sintomi chiave della sciatica includono:

    • dominanza del dolore alle gambe (più del dolore alla schiena);
    • dolore preciso che segue la via del nervo,;
    • parestesia e/o perdita sensoriale in linea sempre con la radice spinale;
    • crampi muscolari;
    • alterazione dei riflessi;
    • dolore alla gamba quando si tossisce, si starnutisce o si fa una inspirazione.

? Quando bisogna andare urgentemente dal medico?

In caso di anestesia a sella, disturbi della vescica, perdita di tono nello sfintere anale, diminuzione della funzione sessuale e/o deficit neurologici gravi e progressivi, può essere presente una sindrome della cauda equina e i pazienti devono essere indirizzati immediatamente a un medico.

Cosa fa il fisioterapista?

Innanzitutto deve educare il paziente. L’educazione è fondamentale nella gestione del dolore radicolare. L’istruzione può includere consigli riguardanti la diagnosi, la prognosi, le opzioni di trattamento, la riduzione dei fattori aggravanti, l’affrontare i fattori di rischio modificabili( fumo, obesità, sedentarietà), le convinzioni e le ansie.

È possibile stabilire delle aspettative riguardo alla prognosi che è generalmente favorevole, ma dovrebbe essere inquadrata in un modo che sia allo stesso tempo ottimistica e realistica.

Spiegare il dolore: in uno studio recente i pazienti credevano che la compressione meccanica fosse la sola causa del loro dolore e la chirurgia fosse l “unica soluzione”. È quindi fondamentale spiegare cos’è il dolore usando un linguaggio semplice, in modo da far capire al paziente come gestirlo e rassicurarlo.

Se un paziente ha già fatto una risonanza della schiena ed è preoccupato per i risultati, può essere utile spiegare bene il risultato e rassicurarlo.

Esercizi e terapia manuale

La maggior parte della ricerca sul dolore radicolare si è focalizzata sugli esercizi di stabilizzazione della colonna, sul controllo motorio o sulla gestione del nervo. La gestione della sofferenza del nervo comprende esercizi di neurodinamica da fare a casa e col fisioterapista in studio. I trattamenti volti a migliorare il controllo motorio e ridurre la meccanosensibilità neurale sembrano essere migliori nel ridurre il dolore.

La terapia manuale e l’osteopatia è utile nella fasi inizali (fase acuta), per ridurre il dolore e per aumentare la mobilità della colonna permettendo cosi al paziente di iniziare a fare piu’ movimenti gestendo meglio l’infiammazione.

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